Storia

Da laboratorio meccanico a produttore di macchinario e azienda di Engineering tessile a livello mondiale.

1851

Cristoforo Marzoli avvia un laboratorio meccanico che produce armi, rubinetterie e pompe. Si specializza nelle parti di ricambio per macchine di filatura per la seta, il cotone e il lino.

1851
1870

Con l'aiuto dei figli Francesco, Gaetano e Vittorio, e guidato dai consigli dell'industriale marchese Ponti, Cristoforo Marzoli inizia la produzione di parti per macchine di filatura.

1870
1890

L'azienda si trasferisce in un antico opificio per creare una propria fonderia e avviare la costruzione di macchine di filatura.

1890
1900

Il primogenito Francesco succede al padre nella direzione dell'azienda.

1900
1915 - 18

Durante la prima guerra mondiale, l'azienda produce proiettili, anche di grosso calibro, cannoncini e mitragliatrici

1915 - 18
1918

Alla morte di Francesco, subentrano i figli Luigi, Carlo e Italo che conquistano nuovi mercati a livello europeo e internazionale.

Anni Venti

Nel 1922 Marzoli fornisce alla filatura Crespi i primi impianti realizzati unicamente con materiali italiani. Nel 1927 presenta il primo torcitoio per raion a Chantillon, la prima carda T12, la pettinatrice C6 e il filatoio S4.

Anni Venti
Anni Trenta

Luigi Marzoli viene nominato Cavaliere del Lavoro e presidente dell'Associazione Industriali di Brescia. Al tempo l’azienda produce una gamma completa di macchine per la filatura di cotone, seta e fibre sintetiche.

Anni Trenta
1940 - 45

Quando la politica autarchica e la seconda Guerra mondiale impongono severe restrizioni di importazioni di materie prime, i Marzoli iniziano ricerche di minerali di ferro in Valtrompia e in Valcamonica (raggiungendo una produzione che supera le 100 tonnellate giornaliere). L’azienda si garantisce il fabbisogno di energia elettrica realizzando impianti idroelettrici a Urago e Palosco con una potenza complessiva di 3.000 Kw.

Anni Cinquanta

Consolida la produzione con macchine di grande successo, fra cui la carda T15/3, il filatoio S5 e il banco a fusi P3G. Il figlio di Luigi Angelo, con i cugini Francesco, Agostino, Giorgio e Giuseppe apportano nuovi sviluppi all'azienda che nel 1955 diviene società per azioni, con una forza lavoro di più di 1.000 operai.

Anni Cinquanta
Anni Ottanta

Nel 1983 Pietro Bianchi Marzoli viene nominato Amministratore Delegato e Marzoli inizia a produrre le prime linee automatizzate: la carda C300, il banco a fusi BC16, il filatoio NSF e la pettinatrice PX2. Il fatturato dai 31 miliardi del 1982 raggiunge i 120 miliardi nel 1987. Nel 1989 la famiglia Marzoli cede la proprietà ad altri industriali tessili.

Anni Ottanta
Anni 2000

Sotto la guida del Gruppo Camozzi, che acquisisce Marzoli nel 1999, vengono introdotti i principi della lean manufacturing, la logica del Total Quality Management e si rinnova l’intero parco macchine.

Anni 2000
2011 - 2015

Nel 2011 Marzoli avvia il progetto di un software per la manutenzione predittiva dell’impianto. Nel 2015 YarNet e MRM vengono presentati all’ITMA 2015.

2011 - 2015
2019

Il nuovo payoff “Textile Engineering” viene concepito da Marzoli come l’insieme di software e hardware che, insieme alle conoscenze e competenze tecnologiche che da sempre contraddistinguono l’azienda, consentono di fornire non solo semplici macchine ma, soprattutto, soluzioni customizzate basate sulle specifiche esigenze del cliente.

2019